UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Rieti: il vescovo invita a leggere Avvenire

« Abbonatevi ad Avvenire»: è l’invito che il vescovo di Rieti, Delio Lucarelli, rivolge ai sacerdoti, ai religiosi e ai laici della sua diocesi, rivelando una significativa attenzione nei confronti del ruolo che il quotidiano dei cattolici può assumere nella lettura cristiana dei fatti e nell’animazione culturale di una comunità
10 Agosto 2009

« Abbonatevi ad Avvenire»: è l’invito che il vescovo di Rieti, Delio Lucarelli, rivolge ai sacerdoti, ai religiosi e ai laici della sua diocesi, rivelando una significativa attenzione nei confronti del ruolo che il quotidiano dei cattolici può assumere nella lettura cristiana dei fatti e nell’animazione culturale di una comunità. Proprio su queste motivazioni fa leva la lettera che di recente Lucarelli ha indirizzato sull’argomento agli operatori pastorali, pubblicata anche sul sito internet della diocesi laziale. Nel testo il vescovo rilancia il «peccato non leggerlo» della campagna promozionale di Avvenire in occasione del restyling del giornale nel 2002.
  «Sì, peccato non leggere Avvenire – scrive Lucarelli – perché è il quotidiano dei cattolici italiani, è qualitativamente uno dei migliori, l’unico - nazionale ­di ispirazione cristiana e perché è utile, prezioso».
  Conoscendo l’eventualità di una non completa familiarità con il giornale anche dentro la realtà ecclesiale, il vescovo invita i suoi interlocutori, nel caso conoscano poco o non aprano da molto tempo Avvenire, «a prendere in mano il giornale, a
sfogliarlo, a soffermarsi sulle pagine di informazione, ricche e molto leggibili, a prestare attenzione agli Esteri, vero fiore all’occhiello del quotidiano, e a soffermarsi sugli editoriali, le pagine di sport, la ricca sezione culturale e su quella della vita della Chiesa». In calce alla lettera, vengono presentate le varie possibilità di abbonamento al giornale, rilanciate inoltre sulle pagine del settimanale diocesano Frontiera, dal gennaio scorso del tutto rinnovato. L’iniziativa, che trova già qualche riscontro, oltre che ai sacerdoti si rivolge a quei laici con responsabilità ecclesiali, come insegnanti di religione e membri di realtà associative.
  «Anche se non è facile ottenere subito risultati – spiega il vescovo Lucarelli – sono convinto che nella missione evangelizzatrice della Chiesa non possa mancare l’attenzione ai linguaggi e ai contenuti della comunicazione sociale».

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