UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Rimini: la libreria volta Pagina

La nuova libreria diocesana riminese «Pagina» dopo un’estate di restyling ha aper­to i battenti del tutto rinnovata e in una nuova sede, sempre in centro, ma con spazi decisamente più gran­di.
25 Ottobre 2011
Quando i latini hanno conia­to il motto verba volant scripta manent, forse non intendevano solo denigrare la parola che si libra leggera nell’a­ria. Quella scritta, fino a quando il li­bro resta chiuso, rischia di rimane­re lettera morta. Ma quando il volu­me viene aperto, letto e approfon­dito, allora la parola prende vita. Proprio al libro aperto si è affidata la nuova libreria riminese «Pagina»: dopo un’estate di restyling ha aper­to i battenti del tutto rinnovata e in una nuova sede, sempre in centro, ma con spazi decisamente più gran­di.

La novità di Pagina non sta solo nel­le metrature di cui ora dispone (ol­tre 200 metri quadrati) e nella veste elegante. Chi entra lo fa calpestan­do un suggestivo pavimento fatto di vetro, sabbia e pagine (vere) di libri, mentre, simmetrica all’ingresso, u­na ricostruzione della facciata del­la basilica cattedrale che all’occor­renza ruota lasciando il posto a una sala incontri a scomparsa. Dietro al­l’ambizioso progetto c’è una forte i­dea culturale, come assicura il coor­dinatore del progetto per la diocesi di Rimini. «Nuovi servizi per abbracciare nuo­vi orizzonti ma senza perdere la for­te identità di libreria cattolica dio­cesana – spiega il 43enne Francesco Cavalli –. La sede storica a fianco del Duomo, per il suo spazio limitato, imponeva una fruizione veloce e li­mitata, senza offrire agli utenti una consultazione adeguata. Ora gli am­bienti, otto volte più grandi, com­prendono spazi per la lettura indi­viduale, ma anche due sale per in­contri e un’area dedicata ai reading e alle presentazioni di volumi». Una Pagina per vivere maggiormente la libreria e proporre cultura, insom­ma.
Nata come «Buona stampa» negli anni Trenta (opera dell’Azione cat­tolica), nel dopoguerra è una libre­ria gestita da un gruppo di attive si­gnore. Cambia veste nel 1990 e di­venta «Pagina». Dopo la gestione di Cesare Giorgetti (attuale direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale della famiglia), sono subentrate tre libraie e ora la nuova sede. Betty, Chiara e Federica sono pron­te, pc alla mano, per la ricerca di li­bri per la formazione cristiana, la catechesi e la pastorale. Pagina è an­che libreria di riferimento per l’Isti­tuto superiore di Scienze religiose e per lo studio della teologia. Specia­lizzata per scuole e ragazzi, mette sul piatto anche una vasta offerta di oggetti sacri, icone e presepi. Con una novità: in collaborazione con la cooperativa Diapason, la libreria of­fre testi, battitura tesi e fotocopia­tura e tutti i servizi per l’Università, coordinati da Mario, l’ultimo arri­vato nella «squadra». «Nasciamo e restiamo libreria – as­sicura però Federica Lualdi –. La nuova sede permette di aumentare la fornitura di libri, aprendo mag­giormente ai volumi anche più lai­ci». Trova più spazio l’oggettistica e approdano i reparti video e musi­cale. Il nuovo volto di Pagina, una bella sfida culturale. Come recita lo slogan utilizzato per la campagna pubblicitaria: «Gira Pagina e scopri l’infinito». Il vescovo Francesco Lambiasi si è affidato a una metafora alimentare per augurarle «molti più lettori, di grande appetito, di buon gusto e di palato fine, e agli amici lettori un convivio sostanzioso».
 
(nell'allegato anche l'intervista al Vescovo...)