UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Roma: dalle parrocchie nuovi talenti per l'informazione

Idee chiare ma tan­ta curiosità e dubbi da sciogliere tra gli oltre cento par­tecipanti che il 10 febbraio scorso a Roma si sono pre­sentati per il primo dei sei incontri del corso di forma­zione «Nuovi media e parrocchia: da comunicatori nel­l’era digitale». A organizzarlo l’Ufficio diocesano per le comunicazio­ni sociali con il Servizio diocesano di pastorale giovani­le, Avvenire - Progetto Portaparola, Azione cattolica di Roma e Unione stampa cattolica italiana (Ucsi) del La­zio.
24 Febbraio 2010
Con il web se la cavano già abbastanza. Qual­cuno fa l’informatico pure per mestiere. Tanti, poi, un sito lo stanno per creare. Perché ormai se «non stai su Internet non esisti!», com­mentano con ironia. Ma il vero problema a questo pun­to è: cosa è meglio metterci dentro? Idee chiare ma tan­ta curiosità e dubbi da sciogliere tra gli oltre cento par­tecipanti che il 10 febbraio scorso a Roma si sono pre­sentati per il primo dei sei incontri del corso di forma­zione «Nuovi media e parrocchia: da comunicatori nel­l’era digitale». A organizzarlo l’Ufficio diocesano per le comunicazio­ni sociali con il Servizio diocesano di pastorale giovani­le, Avvenire - Progetto Portaparola, Azione cattolica di Roma e Unione stampa cattolica italiana (Ucsi) del La­zio. Il primo appuntamento, cui sono intervenuti Angelo Zema, incaricato dell’ufficio diocesano Comunicazioni sociali, monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Uffi­cio catechistico diocesano e la giornalista Paola Sprin­ghetti, del direttivo nazionale Ucsi, era incentrato sul te­ma: 'Le parole per annunciare la Parola'. «È una que­stione fondamentale per la trasmissione della fede – commenta Nives Cusimano, 38 anni, della parrocchia di Santa Maria Maddalena dei Pazzi –. La comunicazio­ne viene utilizzata velocemente. In molti usano i social network. Perché non utilizzare il web per annunciare la Parola?». «Sì. Bisogna incidere culturalmente, proporre un’identità culturale», aggiunge poi Pino Alette, 44 an­ni, informatico, di Italia Solidale. Antonio Di Bartolo, 48 anni, è un animatore del sito web di Santa Maria Regi­na Mundi. «Raccontiamo le notizie della parrocchia, del­la Chiesa, del territorio. La nostra mailing list ha 200 con­tatti », dice soddisfatto. «Oggi siamo qui per acquisire nuove competenze», gli fa eco Natasha Buonocore. 41 anni, webmaster, ha cu­rato il sito della parrocchia di Santa Caterina da Siena. Accanto a lei, Giuseppe Pagano, 40 anni, informatico. «Mi occupo del sito della fondazione 'Il dono della vita' – spiega –. Voglio però capire come posso migliorarlo». Tanti gli studenti universitari. Arrivano in gruppo. Bar­bara De Bonis, 27 anni, è un’educatrice dell’Ac della par­rocchia di Sant’Ugo. Assieme a lei Fabio Lamantea, 25 anni. «Vogliamo creare il sito dell’Azione Cattolica par­rocchiale – raccontano –. Vogliamo far conoscere le no­stre attività. Abbiamo già comprato il dominio!».

ALLEGATI