UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Roma: dopo l'aula c'è l'impegno in parrocchia

Voglia di acquisire nuove conoscenze arriva per gli animatori della comunicazione che da febbraio a fine aprile hanno seguito a Roma il primo corso per operatori pastorali impegnati nelle parrocchie romane e in altre realtà ecclesiali.
23 Giugno 2010
A volerli definire 'studenti modello' non si esagera: dopo poco più di un mese dalla fine del corso al quale hanno partecipato, già sperano se ne faccia un altro. Per approfondire, ammettono, quello che «non siamo riusciti a imparare». Lo zelo e la voglia di acquisire nuove conoscenze arriva dagli animatori della comunicazione che da febbraio a fine aprile hanno seguito a Roma il primo corso per operatori pastorali impegnati nelle parrocchie romane e in altre realtà ecclesiali. Per le sei sessioni sui 'Nuovi media e parrocchia: da comunicatori nell’era digitale' - organizzato dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali assieme al Servizio diocesano per la Pastorale giovanile, Avvenire-Progetto Portaparola, Azione cattolica di Roma e Ucsi del Lazio - si erano dati appuntamento in più di cento. «Adesso continuiamo a seguire il nostro sito con aggiornamenti frequenti ­racconta Marco Arrivas, 46 anni, animatore del Centro di Formazione giovanile Madonna di Loreto a San Carlo da Sezze - . In un incontro a settembre nella nostra struttura approfondiremo gli aspetti tecnici». Anche Sabina Simeone 39 anni, animatrice della parrocchia di San Giuseppe, sta «mettendo a frutto quello che abbiamo appreso», migliorando il sito parrocchiale. Stesso impegno anche a San Giovanni Bosco, dove il parroco, don Gian Luigi Pussino, tiene d’occhio il nuovo sito in elaborazione. Ma c’è già chi pensa al prossimo corso diocesano e prova a lanciare qualche idea. Come Paola Berrettini, insegnante di italiano e latino, impegnata a Santa Maria Madre della Provvidenza. «Sarebbe interessante fare un laboratorio dove operativamente mettiamo su un sito», ­propone. «Bisogna far veicolare i contenuti della nostra fede e il web è l’areopago più grande!».