UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Bastille: “Bad Blood” (Virgin)

La band londinese è certo uno dei gruppi più intriganti e trendy di questa nuova stagione. Anche se questo è il loro primo album, il clamoroso successo ottenuto non sorprende: eleganza di scrittura, modernità degli arrangiamenti, grinta e freschezza stilistica, preziose armonizzazioni vocali, fanno di Dan Smith e soci una delle realtà più interessanti del nuovo indie-pop britannico.
8 Aprile 2013
La band londinese è certo uno dei gruppi più intriganti e trendy di questa nuova stagione. Anche se sono attivi solo dal 2010 e questo è il loro primo album, il clamoroso successo ottenuto non sorprende: eleganza di scrittura, modernità degli arrangiamenti, grinta e freschezza stilistica, preziose armonizzazioni vocali, fanno di Dan Smith e soci una delle realtà più interessanti del nuovo indie-pop britannico. Il formidabile e già vendutissimo singolo Pompeii ha aperto alla band le porte del music-business di seria A, ma tutto l’album è pieno di potenziali hit. L’improvvisa popolarità è insieme il riconoscimento di un talento cristallino, ma come sempre, nasconde anche tutte le insidie di un successo agguantato troppo in fretta e come tale difficile da gestire, per il pressing mediatico e le aspettative che genera. A questo punto si può ben dire che bello - e il difficile – debbono ancora arrivare. Nel frattempo questo Bad Blood va giù che è un piacere…
(Franz Coriasco)