«Beati i poveri», dice Gesù. Ma la Bibbia chiede anche giustizia per gli ultimi e riscatto per gli oppressi. Dunque, la povertà è faccenda benedetta o maledetta? I poveri li avremo sempre con noi, afferma il vangelo: ma è un destino ineluttabile per alcuni non raggiungere un decente livello di vita?
In queste pagine, ricche di riferimenti biblici e di sapienza umana, Erio Castellucci ci aiuta a distinguere tre povertà diverse: una da scegliere, e si chiama sobrietà; una da combattere, per ottenere equità; e una da riscattare, per raggiungere la fraternità. Anche la chiesa è chiamata in causa: le sue ricchezze possono esistere solo per costruire condivisione, non per affermare prestigio o potere.
Il rapporto tra fede e denaro deve svilupparsi dentro una prospettiva evangelica, alla scuola di maestri come Francesco d’Assisi. «Ricordarsi dei poveri» significa non attaccarsi ai beni materiali, alla «roba», individualmente e come comunità, ma aprirsi alla fraternità. In definitiva, vuol dire «andare incontro a quei poveri che ci salveranno, perché risveglieranno in noi le energie migliori».
«La conversione economica è una delle più faticose. Oggi la testimonianza dei cristiani si gioca in buona parte sul rapporto con i beni» (Erio Castellucci)
L'autore
Erio Castellucci (Forlì, 1960) è arcivescovo di Modena-Nonantola dal 2015. Per diversi anni ha insegnato teologia alla Facoltà teologica dell'Emilia Romagna a Bologna, di cui è stato preside dal 2005 al 2009. Conferenziere molto apprezzato, tiene incontri e predica esercizi spirituali in tutt'Italia. Fra i suoi testi ricordiamo La tua Parola mi fa vivere. Quattro passi con la Bibbia (Edb, 2017), La vita trasformata. Saggi di escatologia (Cittadella 2010), Annunciare Cristo alle genti. La missione dei cristiani nell'orizzonte del dialogo tra le religioni (Edb 2008).
Benedetta povertà? Provocazioni su chiesa e denaro
Autore: Erio Castellucci
Editrice: EMI
Pagine: 96
Prezzo: € 11