UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

BRITNEY SPEARS: “Glory” (Rca)

Il ciclone Britney è di nuovo su piazza. E’ appena uscito il suo nuovo album ed è già in testa alle classifiche di mezzo mondo, Italia compresa. Ma a spararla in orbita sono per il momento soprattutto gli aficionados a prescindere, non le masse: ci vorrà più tempo per capirne davvero gli esiti e la […]
12 Settembre 2016

Il ciclone Britney è di nuovo su piazza. E’ appena uscito il suo nuovo album ed è già in testa alle classifiche di mezzo mondo, Italia compresa. Ma a spararla in orbita sono per il momento soprattutto gli aficionados a prescindere, non le masse: ci vorrà più tempo per capirne davvero gli esiti e la capacità di resistere all’usura - dei tritacarne mediatici e dei supermercati - in quest’ambito più che mai dirompente.

Glory è il suo nono album registrato in studio. Lei sostiene essere un album “di svolta”, ma non c’è da crederle troppo. Piuttosto la popstar, figlia del profondo Sud degli States, dà l’impressione di tentare un impervio rilancio, a protezione di un “trono”, oggi più vacillante che mai.

Nei suoi dodici nuovi brani (più cinque, nell’edizione deluxe) risplende l’impeccabilità formale cui i suoi team ci hanno sempre abituati. Ovviamente il solco è sempre quello del pop internazional-popolare che tira verso la dance e l’elettronica: lussureggiante nei suoni, pacatamente modernista, piacione, ma attento a non risultare troppo ovvio o prevedibile, l’album si srotola benino, ma fin dai primi ascolti non pare possedere l’impatto necessario a sopravvivere a lungo nelle playlist.

Dopo il flop del precedente Britney Jean del 2013, la bionda ormai trentacinquenne tenta di rilanciarsi sfruttando ancora una volta la sua innata propensione al sexy patinato; ma Britney ammicca e miagola con una vocina adolescenziale solo più nelle intenzioni. Su Ondarock Damiano Pandolfini ha scritto che “la principessa del pop è stata declassata a duchessa”: mi pare una sintesi sagace e più che condivisibile.

Franz Coriasco