Se il recente, chiacchieratissimo, Nobel a Bob Dylan ha ribadito una volta di più l’importanza e la dignità della cultura popolare sull’arte contemporanea, allora vien da pensare che anche il Boss del New Jersey ne meriterebbe uno. Ancor più adesso che ha aperto la propria carriera letteraria con un’autobiografia tanto attesa quanto consistente (oltre 500 pagine), e anche alquanto interessante.
Il Boss insomma tiene botta, anzi, alla già vendutissima Born to run, nella quale si racconta senza retorica, è sui mercati anche con questo nuovo album antologico che ripercorre la sua straordinaria avventura artistica fin dagli albori, con l’inserimento di 5 brani mai pubblicati prima. Un duplice modo per tenere desti i fan nell’attesa del nuovo album d’inediti, ma anche per continuare a raccontare se stesso, compresi tanti anfratti del proprio intimo.
Ma se il volume risulta un anello davvero essenziale per chi volesse approfondire l’imprinting, il background e i dietro le quinte di una delle voci più ispirate e significative dell’America di questi ultimi quarant’anni, questo disco – diciotto frammenti in tutto – appare un semplice corollario sonoro al volume, o se si preferisce, un gustoso preludio al prossimo disco.
(Franz Coriasco)