UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

BRUCE SPRINGTEEN: “Letter to you” (Columbia)

The Boss is back, ed è tornato alla grande, insieme alla fedelissima E Street Band...
26 Ottobre 2020

The Boss is back, ed è tornato alla grande, insieme alla fedelissima E Street Band e una manciata di nuove canzoni che sanno raccontarci – e raccontare questo presente – senza retorica, ma con straordinaria poesia e arte narrativa.

Springsteen del resto questo è ed è sempre stato: un’artista sanguigno e sudato nella corteccia, ma un poeta e sociologo suo malgrado nell’intimo. E Letter to you è l’ennesima fotografia dei nostri tempi inquieti, ma con un imprinting sonoro che ci riporta ai Settanta e dunque agli anni della sua ruspante giovinezza. Ci sono ballate riconducibili al folk più minimalista e brani più energetici dove la ritrovata E Street Band regala le solite good vibrations degli anni belli. E il risultato è questa lunga lettera al suo popolo, scritta con “l’inchiostro e il sangue”, divisa in dodici meravigliosi paragrafi, intrisi di quell’andamento, insieme epico e antiretorico, che ha sempre segnato il suo temperamento e quello delle sue canzoni.

Tanti i brani degni di menzione, dalla title-track alla ballad House of thousand guitar (una piccola summa di springsteenità), fino alla ruggente Ghost o alla visionaria Song for orphans. Mai come in questi tempi duri e difficili per il mondo – e in special modo per l’America reduce dalle infinite tensioni del quadriennio trumpiano – Bruce appare necessario, benemerito, e balsamico per quanti guardano al futuro con più che giustificata apprensione. Al solito il Boss non sciorina ricette o soluzioni, ma la sua voce sa ancora aiutarci a riflettere, sa ancora lasciare intravedere spiragli di speranza, briciole di energie per resistere alle brutture che ci circondano, e fratellanze ancora praticabili. Che splendido modo d’invecchiare, il suo.

 

Franz Coriasco