UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

CAPAREZZA: “Prisoner 709” (Universal)

Il cespuglioso Caparezza, alias Michele Salvetti da Molfetta, è da tempo un riferimento assoluto del rap italico. Negli anni è andato via via affinando le proprie tecniche espressive senza toglierne la forza abrasiva che ha sempre caratterizzato il suo stile. Questo suo settimo album d’inediti album è un disco duro e cartavetrato e s’avvale anche […]
25 Settembre 2017

Il cespuglioso Caparezza, alias Michele Salvetti da Molfetta, è da tempo un riferimento assoluto del rap italico. Negli anni è andato via via affinando le proprie tecniche espressive senza toglierne la forza abrasiva che ha sempre caratterizzato il suo stile.

Questo suo settimo album d’inediti album è un disco duro e cartavetrato e s’avvale anche della presenza in studio di nomi di gran lusso: un membro dei rapper statunitensi Run DMC (fra i miti della sua adolescenza), e i nostrani Max Gazzè e John De Leo.

Gran parte delle nuove canzoni sembrano la fotografia di una profonda crisi interiore,  frutto anche di un fastidioso disturbo all’udito che ne ha a lungo condizionato la vita, compresa la realizzazione di questo album. Un lavoro meno “politico”, e più intimista e riflessivo dei precedenti, ma ancor più energetico nel sound.

Un signor disco, pieno di trovate lessicali e di guizzi socio-poetici, certo ben superiore per qualità e profondità della media delle produzioni hip-hop odierne, troppo spesso zavorrate da rime sempliciste, inutilmente trasgressive, e piene di slogan populisti. A tre anni dal precedente Museica, Caparezza è insomma ridisceso in campo con tutta l’intenzione di riprendersi la scena, anche grazie a un gran singolo come Ti fa stare bene, e un pugno di altre canzoni perfette per raccontare, raccontarsi, e raccontarci.

(Franz Coriasco)