UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

CESARE CREMONINI: “Possibili Scenari” (Trecuori – Universal)

Ne è passato di tempo dagli esordi coi Lunapop. Il cantautore bolognese, classe 1980, ha saputo maturare prendendosi i suoi tempi, senza lasciarsi schiacciare dal clamoroso (ed effimero) successo col quale decollò la sua avventura nel music-business. Del resto molta acqua è passata sotti i ponti – suoi e del mondo – e oggi il […]
11 Dicembre 2017

Ne è passato di tempo dagli esordi coi Lunapop. Il cantautore bolognese, classe 1980, ha saputo maturare prendendosi i suoi tempi, senza lasciarsi schiacciare dal clamoroso (ed effimero) successo col quale decollò la sua avventura nel music-business.

Del resto molta acqua è passata sotti i ponti – suoi e del mondo – e oggi il Nostro è un artista trentasettenne che se da un lato appare affetto delle medesime sindromi di tanti suoi coetanei, dall’altra dimostra una creatività e una personalità - di scrittura e interpretativa - che lo elevano di parecchio rispetto alla media dei suoi colleghi più o meno coetanei. Ne è prova questo album che serve a preparare la strada all’ambizioso tour negli stadi annunciato per la prossima estate.

Da solista Cesare ha saputo dilatare nel tempo le sue sortite (questo è appena il suo sesto album solista in sedici anni di carriera), e queste nuove canzoni mettono ulteriore carne sul fuoco. Un disco destinato a segnare una tappa fondamentale nella sua carriera, un lavoro che dribbla le facili etichette di genere per proporsi come un affresco intrigante del presente, sia per i suoni che per le tematiche sorvolate. Già il singolo guida Poetica ci dice che il nuovo Cremonini sa essere ad un tempo moderno senza essere iconoclasta: ha assimilato e fatto proprie le lezioni dei migliori, coi Beatles sullo sfondo, ma con un sacco d’altri riferimenti e richiami che s’intrecciano generando emozioni, riflessioni, e per dirla con un lessico caro a certi suoi maestri, tante “buone vibrazioni”. Canzoni d’autore, in questo caso davvero degne di quest’etichetta.

(Franz Coriasco)