UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Confini

E’ il frutto di un “sentimento comune” il dialogo che si legge nel libro "Confini" (Mondadori, pp.gg. 204; 18,00 euro). Due persone, molto diverse tra loro per itinerari biografici: il cardinale Camillo Ruini, oggi presidente del Comitato per il progetto culturale, e già vicario del Papa per la diocesi di Roma, e lo storico Ernesto Galli Della Loggia, editorialista del Corriere della Sera.
30 Luglio 2009

E’ il frutto di un “sentimento comune” il dialogo che si legge nel libro Confini (Mondadori, pp. 204; 18,00 euro). Due persone, molto diverse tra loro per itinerari biografici: il cardinale Camillo Ruini, oggi presidente del Comitato per il progetto culturale, e già vicario del Papa per la diocesi di Roma, e lo storico Ernesto Galli Della Loggia, editorialista del Corriere della Sera. Due autorevoli intellettuali del nostro tempo con ruolo, convinzioni ed esperienze differenti ma con “l’acuta preoccupazione che, per effetto di una modernità sempre più dirompente, le società dell’Occidente in cui viviamo finiscano per smarrire l’ispirazione umanistica che è alla loro origine e dei cui frutti ancora godono”. Pur con valutazioni per tanti aspetti divergenti, entrambi gli autori ritengono che questa ispirazione ben difficilmente potrà essere conservata senza – o a maggior ragione contro – il cristianesimo; e concretamente, in Italia, senza il contributo della Chiesa cattolica. Da qui l’esigenza di tentare di attraversare il “confine” che, malgrado tutto, continua a dividere i loro due mondi. “All’origine del libro – sottolineano i due importanti autori in apertura della pubblicazione – vi sono cinque conversazioni, ciascuna delle quali corrisponde a un capitolo. Si è cercato di rispettare il più possibile l’immediatezza del dialogo, sperando così di tener vivo l’interesse del lettore”. Una delle domande di fondo molto interessanti su cui si muove il libro è quella che emerge dall'attuale dibattito sull'identità culturale dell'Europa: il cristianesimo, storicamente radicato in un Occidente sempre più secolarizzato e sollecitato dal problematico incontro con altre fedi e civiltà, riuscirà a conservare la sua dimensione profetica? L'Occidente laico potrà ancora riconoscere nella parola di Gesù un punto di riferimento etico e spirituale privilegiato? Sul futuro della democrazia e sul ruolo del cristianesimo - e, in Italia, della Chiesa cattolica – questi due acuti osservatori del nostro tempo, si confrontano in un serrato contraddittorio ricco di spunti di riflessione e acute intuizioni. Un sintetico excursus dall'illuminismo ai giorni nostri, necessario per individuare i momenti più significativi nell'evoluzione dei rapporti tra società civile e istituzione ecclesiastica, introduce all'analisi della situazione del nostro paese, dove il cattolicesimo ha trovato la sua massima espressione politica nei quarant'anni di governo della Democrazia cristiana e dove il Concordato rappresenta tuttora un motivo di scontro ideologico. Nella discussione entrano inevitabilmente questioni decisive per la nostra epoca, e spesso oggetto di roventi polemiche, come i limiti da porre alla scienza e alla tecnologia nella manipolazione della natura, o le istanze etiche che discendono da concezioni della vita e della morte agli antipodi. L’attenzione dei due interlocutori si rivolge alle grandi civiltà di matrice non cristiana (in primo luogo quella islamica), rispetto alle quali la Chiesa, come sostiene il cardinale Ruini “deve riaffermare la specificità dell’identità cristiana, la sua singolarità, che forse nel tumulto dei tempi minaccia talvolta di appannarsi agli occhi degli stessi fedeli”. (vincenzo grienti)