UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Dalla strada arriva profumo di pane

Un diario in forma di prosa poetica che nel riportarci ai giorni della crisi più dura aiuta a comprendere meglio la faticosa ripartenza in cui siamo immersi.
22 Giugno 2020

Alla fine tutte le crisi diventano racconti al passato. È una regola di sopravvivenza: scopri il nemico, combatti il drago e se proprio non riesci a vincerlo, cerchi almeno di anestetizzarlo imparando a vivere con lui. Come nelle ferite, fintanto che il tessuto non cicatrizza fanno male, poi quando il dolore passa, lasciano la loro firma sulla pelle, come un tatuaggio di sofferenza e insieme di guarigione che non puoi cancellare. Nei giorni dell’isolamento, del lockdown, della quarantena da coronavirus, è stato lo stesso. A poco a poco ci siamo accorti di essere dentro un incubo, ma di quelli strani, che non basta svegliarsi sudati e intimiditi per cacciarli via…”.
(Dall’Introduzione dell’Autore)

L’emergenza coronavirus, che sta cambiando la nostra vita, porta con sé molte domande. Di carattere scientifico – Come si è sviluppato il virus? Quando arriverà il vaccino? – ma anche sul futuro che ci aspetta – Quanti posti di lavoro si perderanno? Come potremo risollevarci dalla crisi? –. Ci sono poi interrogativi che riguardano più direttamente il senso del vivere e il nostro stare al mondo. Chi di noi durante i giorni del “tutti a casa” non si è chiesto come e quanto la pandemia ci avrebbe trasformato? Se davvero la sofferenza comune avrebbe reso le nostre società più umane o se invece sarebbe tornata in fretta l’indifferenza a comandare?
Su queste coordinate ha sviluppato la sua riflessione Riccardo Maccioni durante l’isolamento. Ne è nato un diario in forma di prosa poetica che nel riportarci ai giorni della crisi più dura aiuta a comprendere meglio la faticosa ripartenza in cui siamo immersi.
L’e-book Dalla strada arriva profumo di pane, è un piccolo navigatore per orientarsi in questi tempi difficili. Un itinerario agile e fresco, ritmato in brevi tappe quotidiane, dal 7 marzo al 5 maggio in cui l’attualità, con la triste conta dei morti e le sue storie di sofferenza e abbandono, diventa il punto di partenza per un viaggio dentro noi stessi alla riscoperta (anche) del bello e del buono che ci abita. Perché l’umanità, ci mostra giorno dopo giorno l’Autore, con i gesti, l’intelletto e il cuore che la contraddistinguono, non è andata in quarantena.
Senza buonismi né ottimismi a buon mercato, ma con occhi attenti e orecchie tese a cogliere le tracce pur sempre persistenti della speranza che “cammina a piccoli passi come il bimbo che ride al piano di sopra”. La notte, l’inquietudine, l’angoscia esistono a vanno vissute, ma non ci impediscono di sentire il “profumo di pane” che sale dalla strada.

L’autore
Riccardo Maccioni, giornalista professionista, è caporedattore del quotidiano Avvenire dove si occupa di informazione religiosa. Già inviato speciale, ha guidato la redazione news del circuito radiofonico InBlu. Nato A Torino, vive a Milano.

 

Dalla strada arriva profumo di pane
di Riccardo Maccioni
Edizioni Ares
Pagine: 90
Prezzo: 6,99 (e-book)