UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

DAVE MATTHEWS BAND: “Come tomorrow” (Bama Rags)

Quattordici brani spalmati in cinquantaquattro minuti di (buona) musica. Il sound, lo stile e la voce sono quelli degli anni migliori. Echi springsteeniani come da copione, rock-ballads ben costruite e di forte impatto. Certo un disco così non è indispensabile, ma si fa ascoltare con piacere, specie da chi è innamorato del buon rock cantautorale […]
9 Luglio 2018

Quattordici brani spalmati in cinquantaquattro minuti di (buona) musica. Il sound, lo stile e la voce sono quelli degli anni migliori. Echi springsteeniani come da copione, rock-ballads ben costruite e di forte impatto. Certo un disco così non è indispensabile, ma si fa ascoltare con piacere, specie da chi è innamorato del buon rock cantautorale a stelle e strisce.

Ci sono voluti ben sei anni per confezionarlo e quando lo si fa suonare emergono due considerazioni: che la pausa ha fatto loro bene, e che Dave e i suoi non passeranno alla storia come dei miti immarcescibili, ma come degli onesti protagonisti dell’american sound di queste ultime decadi. Come dire che stanno a Springsteen come gli Stadio a Vasco.

Hanno indubbiamente talento e mestiere, sanno come scrivere ed arrangiare canzoni piacenti, ma le trappole della routine sono sempre dietro l’angolo. Del resto in quest’ambito è davvero molto difficile brillare per originalità. E tuttavia tutto funziona e gira a dovere, e la loro griffe è sempre riconoscibile fin dal primo ascolto: non è poco, in quest’ambito.

Nei testi domina l’amore in tutte le sue nuance (speranza nel futuro in primis), e il sound non si discosta da quanto su di loro era ampiamente risaputo. Ma questo sono Dave e i suoi sodali: un’ottima rock band dei giorni nostri, tradizionalista certo, ma senza troppa polvere sui lustrini.

(Franz Coriasco)