Un tempo – e parliamo di più di vent'anni fa – il bizzarro Kevin Rowland e i suoi Dexys Midnight Runners erano uno dei gruppi più creativi, originali ed eclettici del cosiddetto british soul. Oggi si riaffacciano sui mercati col nome accorciato e con un nuovo album che non si discosta molto dalla ricetta originale: un variopinto pinzimonio di black music in salsa celtica che sa ancora far ballare e sognare.
A ben ventisette anni di distanza da quel Don't stant me down che segnò di fatto il prematuro epilogo della loro carriera, i Dexys ripartono come una band di culto con questo nuovo cd, figlio di una pluriennale gestazione e del supporto di Mick Talbot, già membro della band primigenia prima di migrare negli Style Council di Paul Weller, altro luminare di quest'ambito.
L'attesissimo ritorno è un frullato di canzoni semplici ed ariose, in una gradevole alternanza di atmosfere spumeggianti e rilassate, a mezza via tra Marvin Gaye e Van Morrison, e i fiati (ingrediente irrinunciabile delle loro prime ricette) sempre in evidenza. Un gran bel disco, confezionato con la classe e il mestiere dei loro anni belli, cui s'aggiunge un' inevitabile aura di nostalgia per i bei tempi andati: i loro, e quelli del soul dell'era aurea.
Franz Coriasco