UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Educazione. Un'emergenza?

Emergenza educativa. L’allarme, sempre più insistente, sempre più forte, arriva dai pedagogisti e dagli uomini di Chiesa. Perché se educare non è mai stato facile, oggi sembra diventare sempre più difficile.
27 Gennaio 2009

Emergenza educativa. L’allarme, sempre più insistente, sempre più forte, arriva dai pedagogisti e dagli uomini di Chiesa. Perché se educare non è mai stato facile, oggi sembra diventare sempre più difficile. Il tema è pane quotidiano nel mondo della scuola alle prese con il fenomeno del “bullismo”, ma coinvolge anche ogni famiglia obbligata a registrare quella che ormai si definisce la “fatica di crescere”, o pezzi di mondo giovanile inquinati da varie forme di “teppismo”, ecc. Così, ogni giorno e sempre più, si chiede ad insegnanti, genitori, formatori una presa di coscienza delle responsabilità educative. E sembrano non essere mai sufficienti seminari, conferenze, focus group, incontri di ogni genere, perché la posta in gioco va oltre la frattura fra le generazioni legata alla mancata trasmissione di certezze e di valori. Di fatto - come ha ribadito più volte anche papa Benedetto XVI - alla radice della crisi educativa non c’è, più in generale, “una crisi di fiducia nella vita”? E allora come coniugare amore e autorevolezza, libertà e disciplina, come armonizzare buon senso e regole, competenza e coerenza, dialogo e credibilità? E con quali progetti si possono colmare - quando ci sono - gli spazi più adatti a favorire percorsi educativi (oratori, scuole, centri territoriali…)? Quali i mezzi più adatti a sconfiggere l’omologazione culturale e degli stili di vita, i rischi diffusi di sclerotizzazione della personalità dei ragazzi, il clima di smarrimento etico che respirano? Un’emergenza? In esso l’autrice, Paola Bignardi, direttore di “Scuola Italiana Moderna”, già presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana e membro del Comitato per il Progetto culturale della Chiesa italiana, disegna una mappa dell’attuale situazione e dei rimedi possibili attraverso un colloquio con tredici protagonisti interrogati sulle mosse inderogabili che la società attende. Prima che sia troppo tardi, ma senza allarmismi e scoraggiamenti. Continuando a puntare sulla formazione delle nuove generazioni, indicando loro la forza dirompente della libertà e della responsabilità.