Il music-business sta cercando da tempo l’erede della compianta Amy Winehouse. E potrebbe averla trovata in questa fanciulla di Los Angeles.
Se l’immagine ricorda più quella platinata e ombrosa di Pink, l’energia e la ruvidezza con cui la venticinquenne californiana si cimenta richiama in effetti l’istintività e dell’inquieta eroina del post-soul anglosassone. E’ pur vero che in questo disco c’è ben più rock’n’roll che soul, e più blues che pop, ma l’approccio è quello ruspante di chi guarda più alla sostanza che alla forma. Per certi versi la giovane Elle potrebbe perfino evocare lo spirito rock-blues della grande Musa di quest’ambito, la sempre imitata, ma regolarmente inarrivabile Janis Joplin.
Figlia d’arte, la signorina King comunque ci mette del suo, personalizzando i maestri della sua adolescenza e tentando un’impossibile sintesi fra Aretha Franklin, le grandi country singer, e il pop-punk di Blondie. Questo energico Love Stuff è di fatto il suo primo album e la sta imponendo tra i personaggi più promettenti del nuovo rock femminile a stelle e strisce.
Franz Coriasco