Eugenio tiene botta, e di tanto in tanto si riaffaccia sui mercati discografici con un nuovo album. L’ultimo arrivato - dopo ben quindici anni di astinenza - è il numero 23 di una carriera iniziata nel 1975.
Il cantautore milanese ha scelto di tornare in pista e rimettersi in gioco affidando la produzione delle nuove canzoni a un’istituzione indiscussa come Max Casacci dei Subsonica (ma ci sono anche Manuel Agnelli degli Afterhours e i Perturbazione): un bel connubio a giudicare dall’energia vibrante che sprizza dai solchi.
Dieci canzoni di classico rock d’autore come era solito sfornare nei Settanta:“indignate”, dolenti o ruggenti a seconda dei casi. Sonorità vintage che sostengono rime arrabbiate, ma che sanno anche aprirsi alla fiducia, alla tenerezza, e alla speranza che un nuovo umanesimo possa illuminare i vicoli e le depressioni di questo presente. (Franz Coriasco)