Negli anni Ottanta il buon Fabio era uno dei cantautori più in vista, una vera star. Dotato di uno stile intimo e molto personale, perfettamente calibrato sul suo delicato registro vocale e di scrittura, Concato ha scritto brani memorabili come Una domenica bestiale, Fiore di maggio, Rosalina, e molti altri.
Poi pian piano la popolarità - e di conseguenza la sua visibilità mediatica - ha perso qualche colpetto, e Fabio Pittaluga (Concato è il nome d’arte), pur continuando a fare concerti e dischi per non finire nel dimenticatoio, si è ritrovato un po’ ai margini del grande business. Non era e non è certo l’unico…
Qui lo ritroviamo a rileggere i suoi maggiori successi in chiave morbidamente jazz. Gigi (un omaggio al padre che portava quel nome e che gli instillò l’amore per la musica brasiliana che tanto peso ebbe nell’elaborazione del suo stile), è composto da una manciata di ballate soffuse e notturne, perfette per togliere quella patina di polvere che gli anni avevano depositato sugli originali. Una sorta di anomalo, delizioso greatest hits che suggella i suoi primi quarant’anni di carriera. Ad accompagnarlo, un trio di jazzmen di gran classe: il pianista Paolo Di Sabatino, il bassista Marco Siniscalco, e il batterista Glauco Di Sabatino.
(Franz Coriasco)