Un album ristretto, ma un grande ritorno per una delle nostre migliori interpreti di canzoni degne dell’etichetta “d’autore”.
Un album concepito nel pieno della crisi pandemica e come tale figlio delle inquietudini molteplici che ci circondano in questo tempo sospeso: otto nuove canzoni riflessive, ma di grande suggestione, così com’è suggestiva e rivelatrice la copertina, ispirata a “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar Friedrich.
Un disco gradevole nei suoni, ma che come da sempre accade con Fiorella, la sua forza e la sua linfa sta nelle parole. Si parte con l’appassionata title-track firmata da Amara (già autrice dell’intensa Che sia Benedetta proposta al Sanremo del 2017), e poi via con altre grandi firme, da Ultimo a Cristicchi, per non dire di Bungaro col quale Fiorella ha duettato nella bellissima “Il cielo è di tutti”, poesia di Gianni Rodari musicata dal cantautore brindisino, ma qui non inclusa.
Un’altra razione di “canzoni per pensare”, per riflettere su questi tempi difficili, e ansiosi e troppo spesso astiosi che ci restituiscono un’interprete ancora vogliosa di fotografare con la sua voce il Mondo che le gira intorno, catturandone umori, depressioni, guasti, sogni, sottolineandone valori sempiterni, e nuove speranze.
Ha ormai 66 anni Fiorella, una carriera gloriosa alle spalle e un curriculum forte di una credibilità conquistata con fatica, dando tempo al tempo, e con scelte sempre oculate. Una voce e una presenza ancora emozionante e più che mai necessaria.
Franz Coriasco