Ventotto classici racchiusi in due cd dal titolo suggestivo. Il principe più altero del nostro cantautorato torna con un antologia di squisita fattura, anche se poi va a promuoverla a X Factor (dimostrando così che il Tempo e la Crisi convincono ai compromessi anche gli aristocratici più spocchiosi).
Le sue cose più belle ci son quasi tutte, da Niente da capire a Generale, da La donna cannone a Titanic, fino Buonanotte fiorellino. Nuove versioni segnate da un’elegante sobrietà interpretativa e d’arrangiamenti; in apertura un intenso duetto col Liga in Alice, piccole citazioni d’omaggio ai suoi maestri di sempre Cohen e Dylan (ma anche a Lucio Dalla), qua e là, qualche perla troppo in fretta dimenticata.
Diciamolo: tra i capomastri della nostra canzone d’autore il prode Francesco non solo ha fatto scuola, ma le sue canzoni sono tra quelle che meglio han saputo invecchiare: quell’ineffabile, personalissimo quid poetico continua a farle risplendere così che possano continuare a raccontarlo e a raccontarci. Ecco perché definire questo Vivavoce una semplice raccolta di successi sarebbe oltremodo riduttivo; piuttosto va considerato un prezioso esercizio di stile attraverso oltre quarant’anni di una vicenda artistica ancora lontana dall’epilogo, ma sicuramente già da considerarsi tra le imprescindibili della nostra canzone d’autore.
Franz Coriasco