UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

GEORGE EZRA “Wanted on voyage” (Sony Music)

Nella loro semplicità decisamente vintage i 12 brani di questo album di debutto intrigano e convincono. L’album è una sorta di diario di viaggio attraverso l’Europa contemporanea (dove sta andando fortissimo) e potrebbe costituire il perfetto biglietto da visita per un talento che promette ulteriori sorprese e ampi margini di maturazione. (Franz Coriasco)
7 Luglio 2014
               Ha solo 21 anni, ma è già considerato tra i personaggi più interessanti del nuovo cantautorato britannico. Il giovane George arriva da Hertford, cittadina di campagna a una trentina di chilometri a sud di Londra, e ha una voce che sembra quella di un rocker vecchio stampo.
Dotato di uno stile che evoca la ruspanteria dei vecchi bluesmen e che a tratti richiama quello dei folk-singer dei Sixties (non a caso è cresciuto ascoltando i dischi di Dylan e Woody Guthrie) Ezra è insomma ben lontano dalle logiche dei talent show, tuttavia sa scrivere canzoni che suonano moderne e catturano fin dal primo ascolto: come il singolo Budapest che l’ha imposto all’attenzione generale anche qui in Italia, dove è atteso per alcuni concerti a fine mese. Sarà l’occasione per verificarne l’appeal dal vivo, ma si può già dire che nella loro semplicità decisamente vintage i 12 brani di questo album di debutto intrigano e convincono. L’album è una sorta di diario di viaggio attraverso l’Europa contemporanea (dove sta andando fortissimo) e potrebbe costituire il perfetto biglietto da visita per un talento che promette ulteriori sorprese e ampi margini di maturazione.
(Franz Coriasco)