UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

HALSEY: “Badlands” (Astralwerks)

Grazie al tam-tam internautico il singolo New Americana è già un inno generazionale, ma anche le altre quindici tracce funzionano e svelano una caratura artistica destinata con ogni probabilità a insediarla nell’Olimpo della nuova scena statunitense.
12 Ottobre 2015

E’ ancora giovanissima, ma è già considerata la grande rivelazione del nuovo cantautorato femminile statunitense.
Nativa del New Jersey,  Ashley Nicolette Frangipane, in arte semplicemente Halsey, è cresciuta per le strade di Brooklin, con un padre afroamericano e una madre d’origini italiane. Da bambina ha imparato a suonare il violino, la chitarra, da adolescente, nonostante un grave disturbo bipolare ha avviato la sua carriera  facendosi notare su YouTube,  finché l’anno scorso ottenne un contratto discografico e pubblicò un’interessante ep di debutto intitolato Room 93. Dopo un tour come spalla dei Kooks e un altro al seguito degli Imagine Dragons arriva, attesissimo, questo suo suggestivo Badlands, il suo primo vero album. Le sue influenze sono evidenti: i linguaggio vivido e diretto dei rapper, le inquietudini dei Cure, l’energia scura dei Nirvana, ma anche l’immediatezza dei Cranberries e la femminilità molto rockettara di una Alanis Morrissette e quella solo apparentemente più morbida di una Lana Del Rey.
Grazie al tam-tam internautico il singolo New Americana è già un inno generazionale, ma anche le altre quindici tracce funzionano e svelano una caratura artistica destinata con ogni probabilità a insediarla nell’Olimpo della nuova scena statunitense. Già oggi questa ventenne dallo sguardo inquieto è considerata un treding topics di Twitter nonché tra gli “under 25” ritenute più promettenti da Spotify. Se saprà resistere alle inevitabili pressioni del business diverrà grande davvero; per intanto sarà il caso di non perderla d’occhio…
(Franz Coriasco)