UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il Pontifico Consiglio per la famiglia parla ai bambini

Chiaro e semplice il linguaggio utilizzato, come non avrebbe potuto essere diversamente. Il catechismo di Papa Francesco, la famiglia secondo i bambini, il Papa e il Vaticano spiegato ai più piccoli: questi i temi principali affrontati.
1 Dicembre 2015

È online una pagina web dedicata ai bambini, curata dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, in cinque lingue (italiano, inglese, spagnolo, portoghese, francese). Uno spazio colorato che utilizza immagini, foto, disegni e font semplici. La prima sensazione che ha chi visita per la prima volta questo spazio web è di estrema semplicità. Chiaro e semplice il linguaggio utilizzato, come non avrebbe potuto essere diversamente. Il catechismo di Papa Francesco, la famiglia secondo i bambini, il Papa e il Vaticano spiegato ai più piccoli: questi i temi principali affrontati. L’iniziativa raccoglie una sfida importante per la Chiesa ma non solo, quella di parlare ai più piccoli, in linea con lo stile diretto e personale di papa Francesco.
Non sarà una pagina di comunicazioni top down e basta. I bambini sono invitati, con l’aiuto degli adulti, a contribuire ad animare e riempire il sito di loro contributi: disegni che raffigurino Papa Francesco, la propria famiglia, Maria e Giuseppe, Gesù, un momento particolarmente bello vissuti con la propria famiglia.
Come spiega la professoressa Lodovica Cima, consulente scientifica del sito, pedagogista e scrittrice per bambini, il sito seguirà due binari principali: “Il primo è quello del mondo del Papa: la vita del Papa, il Papa in relazione con i bambini – con le famiglie ma anche con i bambini. Protagonista sarà quindi il Papa attuale assieme a tutti gli altri pontefici che si sono specialmente dedicati ai bambini; non meno rilevante sarà poi la scoperta del luogo in cui il Papa vive, con tutti i suoi simboli e tutti i suoi eventi di portata universale. L’altro binario è invece la famiglia come casa, come piccola Chiesa, dove il bambino vive, quindi la sua ma anche quella degli altri bambini di tutto il mondo, perché il Pontificio Consiglio per la Famiglia è un collettore internazionale di queste famiglie che sono lontane – non sono dei vicini di casa – eppure hanno qualcosa in comune tra loro”.