UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

JOHN FOGERTY: “Wrote a song for everyone” (Columbia)

Il leader dei mitici Creedence Clearwater Revival in una manciata di classici senza tempo riproposti senza particolari guizzi o reinvenzioni, ma che non han perso il fascino che irradiavano all'alba di un'irripetibile età dell'oro.
18 Giugno 2013
Il leader dei mitici Creedence Clearwater Revival è di nuovo sui mercati, a 68 anni suonati ( e molto ben portati, nonostante certi eccessi di gioventù).
Californiano di Berkley, John ha attraversato infinite stagioni del pop-rock a stelle e strisce sempre in precario quanto fascinoso equilibrio tra la solare, elementare levità dei canoni pop, la canzone d'autore meno impegnativa, e l'esuberanza energetica del rock dell'era aurea, spesso condita da qualche spruzzata di soul e di country.
Molti classici dei tardi Sessanta e dei primi Settanta portano la sua firma e hanno contribuito a fare dei Creedence non solo una delle band topiche di quel periodo, ma anche tra i firmatari di una griffe stilistica tra quelle meglio sopravvissute alla naturale usura dei tempi.
Qui lo troviamo, con l'entusiasmo di quell'eterno adolescente che è sempre stato, a rispolverare alcuni cavalli di battaglia (sia della sua storica band che proposti a suo tempo da solista), dall'ancor splendida Have you ever seen rain alle ruspanti Bad moon raising, Proud Mary e Green River, da Long as I can see the light a Who'll stop the rain (con Bob Seger al piano), più un paio di ineditie Fortunate son, qui riproposta insieme ai Foo Fighters, come singolo guida. Una manciata di classici senza tempo riproposti senza particolari guizzi o reinvenzioni, ma che non han perso il fascino che irradiavano all'alba di un'irripetibile età dell'oro.
(Franz Coriasco)