UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

KATE BUSH: “Director's cut” (Emi)

Mancava all’appello discografico più di un lustro: una vita per i ritmi del music-business. In realtà questo suo nuovo lavoro rivisita in modo assai rilevante due suoi vecchi lavori, The sensual world del 1989 e Red Shoes del 1993. Ma queste riletture sono così significative ed attuali da rendere questo Director’s cut un nuovo album […]
17 Maggio 2011
Mancava all’appello discografico più di un lustro: una vita per i ritmi del music-business. In realtà questo suo nuovo lavoro rivisita in modo assai rilevante due suoi vecchi lavori, The sensual world del 1989 e Red Shoes del 1993. Ma queste riletture sono così significative ed attuali da rendere questo Director’s cut un nuovo album a tutti gli effetti.
Il sound è enfatico e suadente, forse più folk-oriented del solito, ma la carismatica Kate (che non appare in concerto dagli anni Novanta) è sempre lei: con la sua voce evocativa e sognante, gli arrangiamenti sofisticati, la capacità di utilizzare l’elettronica come amplificatore emotivo. Un album colto, lontano dai canoni e dalle strutture tipiche del pop-rock, eppure dotato di grande forza comunicativa: un ottimo antipasto insomma, in attesa di un album tutto nuovo a cui sta già lavorando.
(Franz Coriasco)