UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La musa impara a digitare. Uomo, media, società

"La musa impara a digitare. Uomo, media, società" è l’ultimo pamphlet di monsignor Dario Edoardo Viganò, Preside dell’Istituto Redemptor Hominis della Pontifica Università Lateranense. Edito dalla Lateran University Press, il libro nasce da molte riflessioni, incontri, momenti di confronto dentro e fuori dall’aula universitaria tra il professore e gli studenti.
3 Settembre 2009

"La musa impara a digitare. Uomo, media, società" è l’ultimo pamphlet di monsignor Dario Edoardo Viganò, Preside dell’Istituto Redemptor Hominis della Pontifica Università Lateranense. Edito dalla Lateran University Press, il libro nasce da molte riflessioni, incontri, momenti di confronto dentro e fuori dall’aula universitaria tra il professore e gli studenti. In particolare il libro  analizza il passaggio dal mondo dell’oralità primaria al nuovo modo di scrittura dei digital media. Una sorta di viaggio nel mondo delle innovazioni tecnologiche che si sono via via presentate e con le quali l’uomo ha dovuto fare i conti, rimodellando e riorientando il proprio modo di pensare e comunicare. Come ha scritto Neil Postman “le nuove tecnologie alterano la struttura dei nostri interessi, ciò a cui pensiamo. Alterano il carattere dei nostri simboli: ciò con cui pensiamo. Ed alterano la natura del contesto sociale: l’arena in cui i pensieri si sviluppano”. Proprio da qui partono e si riannodano i fili delle tesi sostenuto da Viganò che conduce il lettore ad accostarsi ai media: “Significa studiarne sempre anche gli effetti di ristrutturazione dei modelli cognitivi, sociali e psicosociali prodotti sul genere umano, è evidente che fine principale degli studi sulla comunicazione è anche l’individuazione del prezzo, in termini di “umanità”, che individui pagano all’evoluzione tecnologica”. Il cammino attraverso cui si snoda il libro parte da una breve analisi di quelli che sono stati i momenti principali di svolta tecnologica nella storia dell’uomo e, dopo aver individuato gli aspetti più rilevanti delle diverse mutazioni antropologiche seguite all’introduzione di alcuni nuovi media, giunge a concentrarsi sull’esame delle caratteristiche peculiari degli strumenti di comunicazione di massa più moderni, dalla fotografia al cinema, dalla televisione, ad internet”. Originale, poi, è il titolo: chiedendo ragione all’autore, egli risponde sottolineando che “la Musa impara a digitare evoca immediatamente il testo di Havelock nel quale l’autore, all’inizio del viaggio intrapreso per comprendere quanto il passaggio dall’oralità alla scrittura abbia influito sul sistema sociale, parte dalla questione legata al patrimonio dell’Iliade e dell’Odissea”. E’ alla Musa, una delle nove figlie di Zeus e Mnemosine, che fu assegnato il compito del canto dell’Iliade e di recitazione dell’Odissea. “Chiunque sia l’autore, meglio l’esecutore – scrive nell’introduzione monsignor Viganò -, esso è mediatore tra la Musa e coloro che ascoltano. Ad un tratto la Musa, raffigurata sui vasi, ha iniziato però ad apprendere a leggere e a scrivere pur continuando a cantare. In questo viaggio ideale lungo i secoli ed i millenni, ora la Musa impara a digitare, mai dimentica però della propria capacità di cantare, leggere, scrivere”.  (vincenzo grienti)