UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

LAURA PAUSINI: “Simili” (Warner Music)

"Simili" un bel concentrato di buonismi e luoghi comuni, ma rifiniti con maestria, serviti con indubbia classe, cercando di dribblare la banalità anche nel lessico. Ben scritto, variegato e ben strutturato negli arrangiamenti (realizzati a più mani da un manipolo di producer di gran lusso), registrato in giro per il mondo, l’album ha tutti i tratti del best-seller pop.
30 Novembre 2015

Sorride sulla copertina del suo nuovo album la più blasonata delle nostre popstar da esportazione. E ammicca alle imminenti feste, ben sapendo che il suo sarà uno dei dischi più venduti. Anzi, lo è già fin d’ora, nonostante abbia a che fare con competitor del livello di Adele e One Direction.
Merito, più che del suo contenuto, dell’aura – mi si perdoni il gioco di parole – che l’ormai matura romagnola irradia. Merito della sua capacità d’essere internazional-popolare e autenticamente italiana nello stesso tempo; merito del gran mestiere di chi la guida e la supporta, in sala d’incisione e in ogni altra pubblica uscita.
Simili è, manco a dirlo,  un bel concentrato di buonismi e luoghi comuni, ma rifiniti con maestria, serviti con indubbia classe, cercando di dribblare la banalità anche nel lessico. Ben scritto, variegato e ben strutturato negli arrangiamenti (realizzati a più mani da un manipolo di producer di gran lusso), registrato in giro per il mondo, l’album ha tutti i tratti del best-seller pop. Concepito in quattro anni il disco si differenza dalle pausinate precedenti per una fin eccessiva varietà stilistica (qua e là echi flamenco, hip-hop, e reggae) che forse potrà lasciare perplessi i fan più tradizionalisti, ma che rivela e concretizza anche l’esigenza della cantante faentina di dare maggior spessore (e dunque profondità) alla propria offerta. Mi sa che, ancora una volta, ha avuto ragione.
(Franz Coriasco)