Dieci nuove canzoni per dare ulteriore consistenza ad una carriera ormai avviata più che bene.
Fin dal primo brano, l’intenso singolo-guida Guerriero il Nostro dimostra personalità interpretativa e un apparato produttivo di prim’ordine (l’album è stato registrato a Los Angeles senza badare a spese). L’album sta già vendendo bene, ma la partita più importante Marco la giocherà nel suo prossimo tour: in ballo c’è l’ingresso nel salotto buono del pop italico.
Nell’attesa c’è questo buon disco, il suo terzo lavoro discografico: canzoni d’immediata digeribilità, trapuntate qua e là da un’ansia valoriale che riesce quasi sempre a dribblare le trappole del buonismo retorico, o perlomeno a non risultare stucchevoli: in quest’ambito non è cosa da poco. In buona sostanza una prova temibile ma sostanzialmente superata (anche grazie a buon numero di fiancheggiatori tra cui Luca Carboni) per questo ventiquattrenne viterbese ancora indeciso se rintanarsi tra i canoni del più classico e rassicurante pop radiofonico o ambire a qualcosa di più. I plausi ottenuti da Guerriero potrebbero dargli il coraggio che ancora gli manca per spiccare davvero il volo.
Franz Coriasco