UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

MARIA GADÚ: “Mais uma pagina” (Sony Music)

Classe 1986, Maria Corrêa Ayagadoux è un talento precoce, impara presto a suonare la chitarra e a tredici anni fa già dei concerti. Da allora un crescendo di popolarità, prima nel resto del Paese, poi in Europa e negli States. Nel 2009 il suo debutto discografico e l’anno seguente due nomination ai prestigiosi Grammy Award.
23 Luglio 2012
Il Brasile non esiste. Ne esistono centinaia: ognuno a sé, ognuno coi suoi colori e le sue musiche, i suoi ritmi e la sua anima.
Quello di Maria Gadù è legato a doppia mandata con quello dei grandi, anche se lei arriva dalla più occidentale delle metropoli brasiliane, San Paolo. Gli italiani l’hanno imparata a conoscere nell’estate scorsa con la guizzante Shimbalajê.
Classe 1986, Maria Corrêa Ayagadoux è un talento precoce, impara presto a suonare la chitarra e a tredici anni fa già dei concerti. Da allora un crescendo di popolarità, prima nel resto del Paese, poi in Europa e negli States. Nel 2009 il suo debutto discografico e l’anno seguente due nomination ai prestigiosi Grammy Award.
Questo suo nuovo lavoro, da poco arrivato sui mercati italiani è il suo secondo album e fin dal primo ascolto lascia chiaramente intuire che la fanciulla è ormai pronta per entrare nell’Olimpo delle grandi cantautrici carioca. A chi apprezza Marisa Monte, ma più in generale a tutti agli estimatori della canzone d’autore brasiliana (da Milton Nascimento a Caetano Veloso, del quale qui ripropone un brano) i quattordici frammenti di questo Mais uma pagina piaceranno parecchio. 
(Franz Coriasco)