UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

MARIO BIONDI: “Sun” (Columbia)

"Sin" scorre piacevolmente sorretto da arrangiamenti insieme moderni e ben ancorati alla tradizione del funky, dell’acid-jazz e del soul. Il tutto avvolto da un’aura di positività che trasuda da ogni testo: un piccolo antidoto alle nevrosi e alle oscurità di questo presente.
11 Febbraio 2013
Che sia uno dei migliori vocalist nostrani non lo scopriamo certo oggi. Semmai questo  nuovissimo Sun (appena uscito e subito arrivato in testa alle classifiche italiche) apre il suo indubbio talento su una dimensione definitivamente internazionale. Lo provano gli ospiti di gran riguardo con i quali duetta: personaggi di gran classe – da Al Jarreau a Chaka Kahn, passando per il James Taylor Quartet e gli Incognito - a conferma anche del credito che il Nostro può ormai vantare anche al di là dei patrii confini.
In un brano il cantante catanese si cimenta anche con l’italiano (evidente preludio per un’ipotesi di partecipazione sanremese mai concretizzata), ma è evidente il respiro cosmopolita che pervade questo album, non a caso inciso oltre che a Milano anche a Los Angeles, Londra e New York. Trainato dal singolo Shine On l’album scorre piacevolmente sorretto da arrangiamenti insieme moderni e ben ancorati alla tradizione del funky, dell’acid-jazz e del soul. Il tutto avvolto da un’aura di positività che trasuda da ogni testo: un piccolo antidoto alle nevrosi e alle oscurità di questo presente.
(Franz Coriasco)