UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

MILES KANE: “Don't forget who you are” (Columbia)

Undici tracce terribilmente gradevoli, quasi perfette per regalare un po' d'ottimismo, energia, divertimento e leggerezza, ad un'estate tracimante d'inquietudini come questa.
15 Luglio 2013
Tanta roba schizza dai solchi di questo “Non dimenticarti chi sei”. Siamo nell'ambito di un'ipotesi di pop-rock piuttosto variegata e parecchio radiofonica; s'odono soprattutto richiami a certo glam-rock molto anni Settanta, ma senza dimenticare le sempiterne lezioni dei Beatles e dei Kinks, e quelle più recenti del brit-pop e del garage-rock. Questo per dire che questo figlio d'Albione non inventa quasi nulla, ma dimostra sufficiente destrezza per far la sua figura nel mare magnum del pop-rock odierno.
Per questo suo secondo album solista, il ventisettenne Miles, già leader dei Rascals, s'è attorniato in sala d'incisione di personaggi di gran prestigio, dal quotato producer Ian Broudie al mitico Paul Weller (fin dagli anni Ottanta uno dei maestri dello stilismo pop anglosassone).
Undici tracce terribilmente gradevoli, quasi perfette per regalare un po' d'ottimismo, energia, divertimento e leggerezza, ad un'estate tracimante d'inquietudini come questa. (Franz Coriasco)