UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

PAOLO NUTINI: “Caustic Love” (Atlantic)

Caustic Love trasuda reminescenze Sixtiees e spezie anni Settanta, alternando sonorità tipicamente soul ai fiati e ai ritmi sincopati del funky; arricchito da liriche più mature e graffianti di quelle proposte nel recente passato è un bel disco che basterà di certo a consolidarne fama e credibilità.
28 Aprile 2014
E’ scozzese, ma con un po' sangue italiano nelle vene, avendo il padre d'origine toscana. Classe 1987, in questi primi otto anni di carriera il Nostro ha saputo conquistarsi un posto al sole delle classifiche e una notorietà ormai più che consolidata in tutta Europa. In questo nuovissimo terzo album, Nutini conferma la propensione e la passione per i maestri della black-music: quelli che negli anni Sessanta fecero grandi etichette come la Motown e la Stax. Il suo neo-soul a mezza via tra le ruspanterie e le oscurità di un'Amy Winehouse più riflessiva e le propensioni cantautorali di un John Legend, ha saputo farsi strada grazie al supporto di una notevole espressività vocale, un faccino intrigante, e un talento capace di  rispettare i classici soul men di riferimento ammodernandone l'impatto. Caustic Love trasuda reminescenze Sixtiees e spezie anni Settanta, alternando sonorità tipicamente soul ai fiati e ai ritmi sincopati del funky; arricchito da liriche più mature e graffianti di quelle proposte nel recente passato è un bel disco che, per quanto difficilmente gli permetterà d'entrare tra gli imperdibili dell'anno, basterà di certo a consolidarne fama e credibilità.
(Franz Coriasco)