UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Parolacce e paroline

Le parole possono servire a svariati scopi: a pensare, ferire, guarire, stupire, a far sorridere... Il catalogo potrebbe ampliarsi senza fatica. Ma sin qui – per ora – è arrivata l’esplorazione settimanale di Umberto Folena nella sua rubrica sull’edizione domenicale di Avvenire «Parolacce e paroline», stesso titolo – ovviamente – scelto per il libretto nel […]
24 Febbraio 2020

Le parole possono servire a svariati scopi: a pensare, ferire, guarire, stupire, a far sorridere... Il catalogo potrebbe ampliarsi senza fatica. Ma sin qui – per ora – è arrivata l’esplorazione settimanale di Umberto Folena nella sua rubrica sull’edizione domenicale di Avvenire «Parolacce e paroline», stesso titolo – ovviamente – scelto per il libretto nel quale ora escono – per le Edizioni della Goccia (244 pagine, 13 euro) – le puntate uscite nella prima annata, tra 2018 e 2019, raccolte nelle categorie citate come dentro una prima collezione di suggestioni che i lettori del nostro quotidiano hanno imparato a cercare ogni settimana come una piccola oasi di sorridente buon senso, nello stile di una firma tanto 'storica' quanto familiare.

Quelli di Umberto sono «gustosi articoletti, accomunati dalla passione per il pensiero e dall’allergia a ogni massificazione» – scrive nella presentazione il giornalista di Radio Vaticana Fabio Colagrande –, note nelle quali «ritroviamo il sorriso di un’irriverente scribacchino che insegue soprattutto la virtù più alta per un intellettuale come per qualsiasi uomo: la libertà. E scusate se è poco». È la stessa libertà che in anni di reportage sul campo – prevalentemente al seguito di eventi ecclesiali, ma non solo – ha permesso a Folena il piccolo lusso di accumulare un ingente bagaglio di appunti – mentali, interiori – che nella sua rubrica trovano ora lo spazio e la forma adatti a rinnovare un dialogo quasi mai interrotto in tanti anni dentro la nostra 'squadra' redazionale. Ora che la sua libertà si è anche materialmente estesa, Umberto si può permettere l’autoironia della fantasiosa post-fazione – ambientata in un 2069 che vede il consolidarsi di «Parolacce e paroline» come un archetipo culturale – nella quale di se stesso dice, in terza persona, che «lui scherzava sempre. Scherzava decisamente troppo, e più di un lettore lo prese sul serio, con esiti tragici ed esilaranti».

Il bello però è che nel dizionario settimanale Umberto Folena usa il suo inconfondibile tono – volta a volta lieve, ironico o surreale – proprio per essere preso sul serio, facendosi aprire la porta per riportare con la chiave inglese del paradosso la sensatezza perduta in una cultura che delle parole fa un uso casuale, sciatto, se non manipolatorio. Umberto ci scherza su, ma sa bene che sulla scelta consapevole e sensata delle parole ci giochiamo molto del nostro saper stare dentro questo mondo capendoci qualcosa.

(di Francesco Ognibene, da Avvenire del 4 febbraio 2020, pag. 15)

 

Parolacce e paroline
di Umberto Folena
Edizioni della Goccia
Pagine: 244
Prezzo: € 13