Diciamo subito che questo Wake Up! non è, ovviamente, il disco di papa Francesco, ma piuttosto un disco con. E non aspettatevi un progetto lussureggiante e lussuoso come fu a suo tempo l’Abba Pater woytiliano. Anche perché qui, a differenza di quanto accedeva in quel disco, le parole del Papa non s’intersecano mai con la musica, ma ne costituiscono una sorta di prologo, o se preferite, questa risulta una sorta di commento alle sue riflessioni.
Un progetto fortemente voluto dallo storico factotum delle Edizioni Paoline don Giulio Neroni (già alla guida del succitato precedente) col supporto più che mai necessario di Radio Vaticana. Un un bis meno scontato di quel che si potrebbe pensare, ma concepito senza altri obiettivi, se non quello d’offrirsi come un’ulteriore, piccolo, strumento di divulgazione dei grandi temi bergogliani. Anche per questo, in sintonia col pensiero e lo stile di questo straordinario papa, abbiamo a che fare con un’opera realizzata senza grandi mezzi e senza ricorrere a nomi altisonanti e a grandi artisti (come avrebbe potuto essere), anche per non rischiare che l’appeal delle grandi firme potesse in qualche modo fagocitare le finalità – prettamente d’evangelizzazione, è chiaro – che hanno guidato l’intero progetto.
L’altra sostanziale differenza col succitato Abba Pater è che mentre là l’atmosfera oscillava tra l’ambient e il multietnico, con la costruzione di composizioni costruite ad hoc per sostenere l’intensità del declamatoria di Giovanni Paolo II, qui si è preferito appoggiarsi per lo più a brani preesistenti rivisitandoli in chiave moderna – spaziando dal gregoriano ad antifone e inni sacri - ma senza disdegnare atmosfere di matrice chiaramente pop e rock (da qui la presenza di un vecchio eroe del progressive nostrano come Tony Pagliuca), laddove la vera novità è costituita da un copioso utilizzo di voci. Quanto ai frammenti del Papa, si spazia tra i momenti salienti che hanno caratterizzato fin qui il suo pontificato, dal quello storico e sorprendente Buonasera del 13 marzo 2013, fino all’omelia coreana dell’agosto dello scorso anno; e in mezzo, altri momenti indimenticabili, come quelli offerti ai giovani della GMG di Rio o la Preghiera per la Pace con Shimon Peres e Mahmoud Abbas.
Undici brani in tutto per un disco multilingue e distribuito in tutto il mondo. A corredare il tutto, un libretto di 24 pagine con i testi delle preghiere e gli estratti dei discorsi del Pontefice. Parte dei proventi delle vendite verranno devoluti ad un fondo di sostegno per i rifugiati.
Franz Coriasco