UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

RED HOT CHILI PEPPER: “The getaway’” (Warner Bros)

Era uno dei dischi più attesi dell’anno, ed è uno dei più ascoltati e venduti di quest’estate. La band californiana  - attesa in Italia ad inizio ottobre -  è da decenni uno dei punti di riferimento dell’ortodossia rockettara, ma i componenti non sono più così giovani da riuscire a tenere il passo con le sonorità […]
29 Agosto 2016

Era uno dei dischi più attesi dell’anno, ed è uno dei più ascoltati e venduti di quest’estate.

La band californiana  - attesa in Italia ad inizio ottobre -  è da decenni uno dei punti di riferimento dell’ortodossia rockettara, ma i componenti non sono più così giovani da riuscire a tenere il passo con le sonorità che oggi vanno per la maggiore. Così han deciso di scampare alla trappole di un tradizionalismo troppo scontato affidando la produzione a Danger Mouse, una delle grandi firme della scena contemporanea: che ha lavorato sul sound senza stravolgerne i postulati stilistici, ma giocando più sulla restaurazione che sull’innovazione.

L’esito è un buon disco – non certo un capolavoro da consegnare alla Storia – più pop che rock, con frequenti intrecci col funky, certe sonorità elettroniche vagamente new-wave, ed emergono anche evidenti richiami al classico cantautorato di un tempo. Ma la classe non è acqua e non evapora, sicché il tutto risulta oliato a dovere, e lascia nelle orecchie un sapore gradevole e al contempo malinconico: gustoso nella sua varietà di nuance stilistiche, complessivamente ben più morbido di quanto fosse lecito attendersi. I testi sono ripiegati su una visione del mondo piuttosto triste e crepuscolare, sia quando l’album – l’undicesimo in studio per Kiedis e soci - s’inabissa nei travagli personali che nei rari casi in cui prova a fotografare la realtà circostante.

 

Franz Coriasco