UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

ROBBIE WILLIAMS: “Swing both ways” (Island)

Già vendutissimo e scaricatissimo in tutto il mondo, il ritorno di Robbie rimarca fin dal titolo il suo bisogno d'emanciparsi dal ruolo di popstar giovanilista per indossare panni più consoni a quelli di un pur splendido quarantenne.
7 Gennaio 2014

Le ragazzine che gli strillavano dietro all'epoca dei Take That sono ormai donne fatte, ma è probabile che possano continuare a perdersi negli sguardi e nei gorgheggi del bel tenebroso – quasi un Sean Connery in versione 007 - che fa bella mostra di sé sulla copertina del quindicesimo album del divo di Stoke-on-Trent.

 Già vendutissimo e scaricatissimo in tutto il mondo, il ritorno di Robbie rimarca fin dal titolo il suo bisogno d'emanciparsi dal ruolo di popstar giovanilista per indossare panni più consoni a quelli di un pur splendido quarantenne.
A rendere più gustoso il piatto, duetti con ospiti di gran lusso, da Lily Allen a Michael Bublé, da Olly Murs a Rufus Wainwright. “L'album – da spiegato alla stampa – è un tributo ben preciso e uno sguardo pieno d'amore verso un periodo nel quale non ero nato, ma avrei voluto esserci, e con cui sento un legame davvero forte”. Ma a differenza della sua precedente escursione nell'era aurea dello swing, qui ai grandi classici s'alternano nuove composizioni. Il tutto nel segno di un romanticismo sempiterno e sempre pronto a tornare in auge, specie quando le oscurità e le nevrosi circostanti invitano a riscoprire fremiti e tepori iper-sentimentali. (Franz Coriasco)