La biondina colombiana è tornata sui mercati mondiali con la precisa intenzione di confermarsi regina del pop latino.
Pubblicato a tre anni di distanza del vendutissimo precedente, El Dorado è un album confezionato ovviamente con cura certosina e furbizia suprema, dove i brani contenuti e la copertina sono stati di fatto decisi, tramite un’apposita app, dallo stuolo dei fedelissimi fan che l’artista conta in ogni continente.
Shakira – 125 milioni di dischi venduti, e ben dodici Grammy in bacheca – ha scelto di cantare soprattutto nella sua lingua madre (10 dei 13 brani della tracklist). Tra i pezzi forti Me enamoré dedicata al marito Gerard Piquè, il campione del Barcellona, e Chantajè proposta con Malumba che ha già superato il miliardo di visualizzazioni su Youtube.
La minuta postar latinoamericana sa come ammaliare i fan sfruttando il suo indubbio sex-appeal (che le maternità hanno reso ancora più intrigante), ma senza mai scadere nel volgare, e al contempo snocciolando una manciata di canzoni in perfetto equilibrio tra sonorità latine morbide e alquanto suadenti, e qualche ritmiche dotata di un più alto coefficiente di ballabilità. Insomma, un disco perfetto per centrare il bersaglio grosso dei mercati planetari: senza inventare nulla beninteso, ma assecondando con grazia, mestiere, e savoir-faire, le aspettative di un pubblico veramente tanto affezionato quanto sterminato.
Franz Coriasco