UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Socialitude. Comunicazione come prossimità

Il libro di Vincenzo Marinelli riflette sul senso autentico dei media nella contemporaneità.
23 Aprile 2018

Socialitude. Un neologismo. Una parola carica di senso. Un’espressione simbolica. Ma soprattutto un modello per capire cosa è l’uomo oggi. Un uomo che trova nella socialità e nella solitudine (da qui il termine socialitude) quelle condizioni che lo caratterizzano e lo esprimono nei principali ambiti della sua esistenza come famiglia, scuola, amicizie e intimità. Un’esistenza che, secondo l’autore del libro, il sacerdote e teologo Vincenzo Marinelli, è anzitutto comunicazione. Per questo motivo il volume (edito dalla Lateran University Press) affronta la disciplina comunicativa in modo interdisciplinare e arriva a una conclusione importante: la comunicazione per essere autentica e responsabile deve farsi prossima. La prossimità, quindi, diventa non solo sinonimo del nostro comunicare ma quello spazio da costruire e in cui riflettere se stessi. Perché i media – scrive Massimiliano Padula nella prefazione del libro – altro non sono che «proiezioni dell’umano, traslati della qualità etica degli individui, riverberi di bellezza o un diffusori di ambiguità».

 

L'autore

Vincenzo Marinelli ha conseguito la licenza in “Antropologia teologica” presso la Facoltà Teologica Pugliese ed è attualmente dottorando di ricerca in Teologia pastorale (specializzazione in Teologia della Comunicazione) presso la Pontificia Università Lateranense.

Presbitero della diocesi di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi e collaboratore dell’Ufficio comunicazioni sociali,  è autore di articoli e sussidi con particolare riferimento ai temi della liturgia, della catechesi, della comunicazione, dell’educazione e della pastorale.

 

Socialitude. Comunicazione come prossimità

Autore: Vincenzo Marinelli

Editore: Lateran University Press (LUP)

Pagine: 144

Prezzo: € 15