UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

STEFANO BOLLANI: “Que bom” (Alobar)

Uno dei migliori pianisti italiani di questi ultimi decenni. Stefano è eclettico – gli piace variare dai palchi alla televisione, dal jazz al pop – ed ha un talento immenso, capace di spaziare da Gershwin a Frank Zappa. In queste sua ultima impresa lo troviamo a confrontarsi con gli aromi e ritmi del brazian-sound in […]
11 Giugno 2018

Uno dei migliori pianisti italiani di questi ultimi decenni. Stefano è eclettico – gli piace variare dai palchi alla televisione, dal jazz al pop – ed ha un talento immenso, capace di spaziare da Gershwin a Frank Zappa.

In queste sua ultima impresa lo troviamo a confrontarsi con gli aromi e ritmi del brazian-sound in più di un’ora di delizie per le orecchie e il cuore. Un vecchio e mai sopito amore poiché di fatto Que Bom è il seguito di quel Carioca uscito una decina di anni fa: stessi musicisti e stessi orizzonti, ma stavolta spazio alle composizioni autografe di Stefano, ovviamente in gran parte ispirate al Brasile di ieri e di oggi.

Illustri anche gli ospiti, in primis il sempreverde Caetano Veloso, ma anche il violoncellista Jaques morelembaum, e un virtuoso chitarrista come Hamilton De Hollanda. E non c’è solo il Brasile: ci sono echi di tango e un brano dedicato a Michelangelo Antonioni, c’è un omaggio a Poulenc e una delicata e intensa canzone d’amore intitolata La nebbia a Napoli. Soprattutto c’è una gran voglia di divertirsi e divertire che trasuda da ogni solco e che fa di questo album un piccolo capolavoro per orecchie intelligenti.

(Franz Coriasco)