UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

STROKES: “The new abnormal” (Rca)

Nove tracce stilisticamente riconducibili al classico indie-rock, ricco di richiami al synt-pop e alla new-wave dei tardi anni Settanta...
16 Maggio 2020

Se il rock è un gattaccio dalle sette vite, allora questa band newyorkese, ne rappresenta l’ennesima conferma.

Julian Casablancas e soci si formarono alla fine degli anni Novanta, e cominciarono ad affermarsi con una formula rockettara che mischiava riverberi dei Velvet Underground e dei Ramones. Il successo arrivò nel 2001 con Is this it, bissato due anni più tardi con Room on fire, due tra gli album più significativi degli anni Zero. Tra alterne vicende la loro carriera proseguì fino al 2013, cui seguì un diradarsi dell’attività, fino all’aprile di quest’anno, quando finalmente viene pubblicato questo The new abnormal, sesto album del quintetto. Un titolo che oggi suona quasi come una mezza profezia…

Prodotto da un vecchio marpione come Rick Rubin e registrato nella californiana Malibu, il nuovo lavoro propone nove tracce stilisticamente riconducibili al classico indie-rock, ricco di richiami al synt-pop e alla new-wave dei tardi anni Settanta, con qualche reminiscenza psichedelica. E quando s’arriva al fondo l’impressione è d’aver sorvolato un album complessivamente molto più levigato ed educato dei suoi predecessori: un prodotto di classe, magari non memorabile, ma certo di una buona spanna sopra la media della concorrenza.

Franz Coriasco