UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

ZUCCHERO: “”Black Cat” (Universal)

L’Adelmo da Sarzana è quello di sempre: ruspante e istintivo, ma ben attento a dosare gli ingredienti in modo da mantenerne l’appeal anche al di fuori del panorama italiano.
2 Maggio 2016

Il ritorno del soul-man di casa nostra è stato pianificato con cura fin dallo scorso anno. E dopo che l’attesa è montata – anche grazie alla pubblicazione del singolo apripista Partigiano Reggiano - ecco finalmente il nuovo album che il popolo degli zuccherofili attendeva da ben sei anni.
L’Adelmo da Sarzana è quello di sempre: ruspante e istintivo, ma ben attento a dosare gli ingredienti in modo da mantenerne l’appeal anche al di fuori del panorama italiano. E in effetti questo è un album che pare concepito per puntare innanzi tutto al bersaglio grosso dei mercati internazionali: un trio di produttori di gran lusso (il meglio sulla piazza nel loro genere: Brendan O’ Brian, Don Was, e T.Bone Burnette), e collaborazioni con stelle del calibro di Mark Knopfler, Elvis Costello e addirittura Bono Vox, col quale ha composto Streets of Surrender, un appassionato tributo alle vittime del Bataclan.
Le nuove canzoni suonano come un ritorno all’istintività ruspante di album come Blue’s e Oro incenso e birra che lo trasformarono in popstar nella seconda metà degli anni Ottanta: concetti ed immagini elementari innervate da un lessico da strada; e suoni sospesi tra la provincia padana e il sud degli States, tra rhythm’n’blues, funky, ed echi gospel pervasi da una vaga spiritualità, sempre contaminata dall’inquietudine: quella di un sessantenne ancora alla ricerca di un senso del vivere meno volatile di quello che traspare dalle sue canzoni.   (Franz Coriasco)