UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Salerno: la Campania studia i social media

Nelle stesse ore in cui il 12 dicembre Benedetto XVI farà ufficialmente il suo ingresso su Twitter, i responsabili degli uffici per le comunicazioni sociali delle diocesi campane si ritroveranno all’Università di Salerno per discutere sui «Social media. Storia, processi evolutivi e nuovi modelli della comunicazione».
 
11 Dicembre 2012
Nelle stesse ore in cui il 12 dicembre Benedetto XVI farà ufficialmente il suo ingresso su Twitter, i responsabili degli uffici per le comunicazioni sociali delle diocesi campane si ritroveranno all’Università di Salerno per discutere sui «Social media. Storia, processi evolutivi e nuovi modelli della comunicazione».
Monsignor Ciro Miniero, vescovo di Vallo della Lucania e delegato regionale del Settore Cultura e Comunicazioni della Conferenza episcopale campana, la considera «una felice coincidenza», un sincronismo di buon augurio per il cammino che la Cec ha da poco avviato per rendere più determinante il ruolo dell’ufficio comunicazioni sociali in ciascuna e tra le 25 diocesi campane per fare sinergia. L’incontro di domani è il primo di quelli previsti dal nuovo progetto il cui obiettivo, in cinque anni, è arrivare a una pastorale organica ed integrata delle comunicazioni sociali. «Lo sforzo – commenta Miniero – sarà di investire sulla formazione, che deve tenere conto dell’evoluzione dei nuovi media e soprattutto dei nuovi contesti culturali con i quali la Chiesa si deve confrontare».
Il Vangelo, il magistero della Chiesa, i documenti della Chiesa italiana, restano i punti fermi: ma c’è l’esigenza, spiega don Valeriano Pomari, incaricato regionale, «di uscire dall’autoreferenzialità, di conoscere concretamente i nuovi mezzi di comunicazione e di ascoltare nuove esperienze». All’incontro di domani saranno presenti, tra gli altri, il preside dell’Università Luigi Rossi, il direttore Annibale Elia e Alfonso Amendola, docente di Sociologia degli audiovisivi sperimentali.