UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

‘Scarp de’ tenis’ fa 250: 25 anni di storie

È in vendita il numero di maggio di "Scarp de' tenis", il mensile della strada promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana. Un numero davvero speciale...
28 Aprile 2021

Scarp de' tenis compie 25 anni, con la pubblicazione del numero 250.

"In 25 anni - scrive il direttore, Sterfano Lampertico - l’Italia è cambiata profondamente e, in maniera altrettanto radicale, si è trasformato il mondo di chi nel nostro Paese vive ai margini. La nostra rivista ripercorre questi 25 anni grazie al contributo di grandi firme del mondo della cultura, del giornalismo, dell’impegno civile e delle istituzioni".

"All’interno del giornale - prosegue Lampertico - ospitiamo dunque i contributi di Carlo Verdelli, Ferruccio De Bortoli, del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli. E ancora del fondatore di Slow Food Carlo Petrini, di don Luigi Ciotti, don Virginio Colmegna che da direttore di Caritas Ambrosiana nel 1996 volle fondare Scarp de’ tenis con l’intento di «dare voce a chi non ha voce». E ancora un pezzo ironico e divertente di Giacomo Poretti, tre racconti inediti: di Daniela Palumbo, Giuseppe Catozzella e Antonella Cilento".
"Ad arricchire il numero-anniversario - conclude il direttore - le rubriche degli editorialisti che si sono aggiunti negli anni alla grande famiglia di Scarp: Piero Colaprico, Alex Corlazzoli, Giangiacomo Schiavi, Bianca Stancanelli, Giorgio Terruzzi. Quelli degli ex direttori, Paolo Lambruschi e Paolo Brivio e del direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti e del direttore di Carita Italiana don Francesco Soddu. Le interviste alla sociologa Chiara Saraceno e all’attrice Marisa Laurito. Le illustrazioni di Mauro Biani, Angelo Fiombo, Grazia Sacchi, Giampaolo Zecca, Andrea Bianchi Carnevale. E infine il viaggio nelle canzoni di Jannacci che parlano degli ultimi, dei più fragili. La copertina è firmata da Michele De Lucchi. L’architetto e designer Michele De Lucchi disegna in copertina una grande casa: «Un tesoro costruito mattone sopra mattone, emozione dopo emozione». Un futuro dove finalmente Gli altri siamo noi, come recita il titolo di apertura".