UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Scarp de’ tenis”: vuoto politico e razzismo

È in vendita il numero di febbraio di "Scarp de' tenis", il mensile della strada promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana.
28 Gennaio 2019

"Quest’anno ho avuto la fortuna di festeggiare San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, nel sud Italia, a Caserta. ". Così comincia l'editoriale di Stefano Lampertico per il numero di febbraio di Scarp de' tenis, il mensile della strada promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana.

"Nell’occasione ho avuto anche l’onore di ricevere, - prosegue Lampertico - a nome della redazione del nostro e vostro giornale, il Premio Buone Notizie, insieme al direttore di Famiglia Cristiana
e a una collega molto brava, Alessandra Sardoni, di La7. Un altro premio che certamente ci riempie di soddisfazione e, come scrivo sempre, ci sprona a fare un giornale sempre più bello. Mi piace sottolineare come ad essere premiato non sia soltanto il lavoro della redazione, ma anche e soprattutto il modo in cui Scarp racconta le storie, fa narrazione, per usare un termine di moda.
Certo, una narrazione in chiave positiva, che ha codici di speranza. Che racconta una “buona notizia”. Che poi è la stessa chiave di lettura che abbiamo voluto tenere nelle quatro puntate di Scarp de’ tenis - Incontri sulla strada, la trasmissione tv con Giacomo Poretti andata in onda a dicembre su TV2000. Abbiamo ricevuto tantissimi messaggi di persone che hanno apprezzato il nostro lavoro e lo stile con il quale si sono affrontate tematiche spesso difficili da tradurre nel racconto televisivo.
Abbiamo ricevuto apprezzamenti anche dalla stampa, dai critici più famosi che, quando scrivono di tv, certo “non le mandano mai a dire”. A proposito: le quattro puntate sono disponibili sul canale youtube di TV2000. Una riflessione, insomma, va fatta. In questa fase storica dove dominano le fake news e gli odiatori in rete, un premio alle buone notizie fa doppiamente piacere. Che
non fa piacere è leggere di comportamenti disdicevoli compiuti nei confronti di persone senza dimora. Non mi riferisco soltanto alle notizie che abbiamo letto da Trieste, ma anche di tanti altri episodi di intolleranza che paiono moltiplicarsi. Lo scrivevo qualche mese fa, in un editoriale. Ci sono segnali che non ci piacciono. Ma a chi e perché fanno paura gli invisibili, i poveri, le persone che dormono in strada? Noi non abbasseremo la guardia. Sempre, come diceva il cantautore poeta del quale si è celebrato da poco l’anniversario della scomparsa, in “direzione ostinata e contraria”.