"Un viaggio nelle carceri d’Italia. Per raccontare storie positive che vedono protagonisti i detenuti nelle vesti di cuochi, di chef, pasticceri". Comincia così l'editoriale di Stefano Lampertico che apre il numero di febbraio di Scarp de' tenis, il mensile della strada promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana. Il direttore continua poi la sua riflessione...
A loro, alle loro storie, ai prodotti “made in carcere” dedichiamo la copertina e il servizio di apertura. E così scopriamo che nelle carceri di Milano, Roma, Saluzzo e Ancona si producono birre di tutte le qualità. Che a Torino, dietro le sbarre si producono panettoni, a Verbania i biscotti, nel carcere di Alessandria i grissini. E poi il pecorino prodotto nelle colonie penali sarde e l’olio del Garda a Brescia, le conserve di Cremona e il pastificio di Sondrio, il vino campano, le torrefazioni di Roma, Napoli e del Piemonte. Una viaggio, insomma, davvero particolare, che per una volta tralascia gli aspetti più difficili legati alla vita nel carcere e si concentra, complice un mercato come quello del food in costante espansione, sulle storie di chi cerca, lavorando in cucina e nei laboratori artigianali, di costruirsi un futuro diverso.
Nel giornale trovate come sempre tanti argomenti. Anche in questo numero abbiamo un inserto a fumetti, davvero particolare. Lo ha realizzato Alice Milani, nipote di don Lorenzo Milani. Chi mi conosce sa quanto mi stia a cuore la figura di quel prete toscano e quanto mi stiano a cuore i suoi scritti sui quali centinaia di giovani della mia (mezza) età si sono formati. L’inserto è tratto dal volume edito da Feltrinelli Comics dal titolo Università e pecore - Vita di don Lorenzo Milani. Le tavole che pubblichiamo raccontano la vocazione di don Lorenzo e i momenti in cui comunica alla sua famiglia la sua volontà di diventare prete.
Eccoci infine all’angolo della poesia, in sintonia con i temi raccontati in copertina. È tratta dal volume Pane, acqua e… poesie sul cibo dal Carcere. Gli autori sono i detenuti del carcere di Opera e il volume è il frutto del laboratorio di scrittura creativa che si tiene nella casa di reclusione. Il libro è a cura di Silvana Ceruti e Alberto Figliolia. «Acquolina nella bocca dei ricordi / Chiodi di garofano conficcati nel cuore. / Le teglie rotonde come un sole / e i rombi dorati, i triangoli succosi, i sottili raggi / dolce geometria della mia infanzia».