UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scarp di giugno: la Terra in buone mani

È in vendita il numero di giugno di "Scarp de' tenis", il mensile della strada promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana.
29 Maggio 2019

Per il numero di giugno di Scarp de' tenis, il mensile della strada promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana, l'editoriale del direttore Stefano Lampertico comincia mettendo a confronto due notizie. Ve lo anticipiamo, qui di seguito...

[ANSA, 18 maggio 2019, 13:22] «Ha aggredito con ferocia un senza fissa dimora con un estintore. Per questo una guardia giurata è stata arrestata a Roma con l’accusa di tentato omicidio. La Polizia di Stato ha ricostruito l’aggressione avvenuta il 2 aprile nel sottoscala del reparto di Otorinolaringoiatria del Policlinico Umberto I di Roma dove il clochard trovava rifugio. Le telecamere hanno incastrato il vigilantes: è stato ripreso mentre colpiva in testa il clochard con l’estintore. In passato aveva già aggredito il senza fissa dimora».
[La Repubblica, 20 maggio 2019, pag. 16] Roma. Il clochard filantropo. «Dono tutto all’Africa». Otto Kovacs, ungherese, da ventuno anni dorme per strada in Italia. «Dell’elemosina tengo solo il necessario, il resto lo do in beneficenza».
Microrassegna stampa del mese. Due notizie lette a brevissima distanza l’una dall’altra, pochi giorni fa. Potrei fermarmi qui, e lasciare a voi qualche ulteriore riflessione. Ma non ce le faccio, e soprattutto non voglio sottrarmi dalla responsabilità di scrivere quel che penso. Nel Paese si respira una mal’aria, pesante, inquinata. Si respira camminando sui marciapiedi delle città, prendendo i mezzi pubblici, facendo la fila all'ufficio pubblico. Si respira aprendo i social sullo smartphone, in un talk show televisivo o peggio in un dibattito tra politici. La si respira, purtroppo dico, guardando il telegiornale. È davvero una brutta aria, carica di odio verso i poveri, verso gli esclusi, gli ultimi della fila. Paolo Lambruschi, più avanti nel giornale, cita le parole ad Avvenire di Stefano Zamagni, proprio sul tema dell’aporofobia, della paura del povero. Cosa non si fa per una manciata di consenso... Ci sono, però, e per fortuna, piccoli segnali di speranza. Come il gesto di Otto Kovacs, il clochard romano che ha donato qualche migliaio di euro alle popolazioni africane. Segni di un mondo che vuole cambiare.Come quello dei ragazzi che idealmente, come nella bella foto della nostra copertina, abbracciano il Pianeta. E la Terra, lo diciamo anche nel servizio di apertura dedicato ai ragazzi che si stanno prodigando per un mondo migliore, è nelle loro buone mani.

(Stefano Lampertico)