UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scarp di novembre: 25 anni di giornali di strada nel mondo

È in vendita il numero di novembre di "Scarp de' tenis", il mensile della strada promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana.
2 Novembre 2019

"Per una volta parliamo di noi. Inteso come giornali di strada. E il motivo c’è. Insp, la rete internazionale dei giornali di strada, della quale anche Scarp fa parte, compie 25 anni". Si apre così l'editoriale di Stefano Lampertico che apre il numero di novembre di Scarp de' tenis, il mensile della strada promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana. Il direttore continua poi la sua riflessione...

 

Per una volta parliamo di noi. Inteso come giornali di strada. E il motivo c’è. Insp, la rete internazionale dei giornali di strada, della quale anche Scarp fa parte, compie 25 anni.
Un anniversario importante che è giusto celebrare anche sulle nostre pagine. Lo facciamo raccontando storie, come siamo soliti fare. Le storie di alcune esperienze, come la nostra, che fanno capire come e quanto siano importanti i giornali di strada, in ogni parte del pianeta. Raccontiamo, solo per fare qualche esempio, dell’ultimo nato, Peatón, giornale di strada peruviano; raccontiamo l’esperienza degli amici di Zebra, giornale di strada bilingue dell’Alto Adige. Raccontiamo i primi 25 anni di un movimento che, oggi, vede uniti insieme più di 100 giornali di strada nel mondo, pubblicati in 25 lingue diverse, con più di 25 mila venditori che ogni anno si guadagnano da vivere vendendo i giornali e che raggiunge in un anno più di 4 milioni e mezzo di lettori nei cinque continenti.
E l’anno prossimo ospiteremo proprio a Milano, nel mese di giugno, e per la prima volta in Italia, il Global Summit di tutti i giornali di strada. Sarà una bella occasione di confronto su temi, spesso ignorati, dai canali della comunicazione di massa.
Parlando sempre di Scarp, non posso fare a meno di ricordare un altro anniversario. Bruno Brancher, l’ultimo picaro, moriva dieci anni fa, nel novembre del 2009. Una vita da romanzo. Collaborò con noi sin dal primo numero. Lo ricordano più avanti nel giornale due grandi penne, due suoi amici, Paolo Lambruschi, allora direttore di questo giornale, e Piero Colaprico, uno che il mondo della “mala” milanese lo conosce meglio delle sue tasche.
E allora l’angolo della poesia è tutto di Bruno. In sua memoria. In autobus a Milano. «Quell’autobus non andrà mai in paradiso/ perché circumnaviga su terraferma/ le desolate e accidentate periferie milanesi./ In paradiso, casomai/ ci andranno altri autobus/ che sono quelli che si addentrano,/ bordeggiando come “watch” di diporto/ nel ricco centro storico di Milano».