UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Se il cellulare diventa “sacro”…

Venerdì 7 Novembre si è svolto il terzo incontro sui Social-media nell’ambito del progetto “Il Laboratorio dei talenti” coordinato dal MED l’Associazione Italiana per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione. Argomento trattato “Dal cellulare a…” condotto dai docenti Michele Aglieri e Giulio Tosone dell’Università Cattolica di Milano.
25 Novembre 2014

Venerdì 7 Novembre si è svolto il terzo incontro sui Social-media nell’ambito del progetto “Il Laboratorio dei talenti” coordinato dal MED l’Associazione Italiana per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione. Argomento trattato “Dal cellulare a…” condotto dai docenti Michele Aglieri e Giulio Tosone dell’Università Cattolica di Milano. In una società dove i Social network, Internet, le tecnologie catturano i cosiddetti “Nativi Digitali” sommergendoli spesso e intrappolandoli nella “rete” silenziosamente e inconsapevolmente, non possiamo rimanere inerti senza cercare soluzioni che portino i ragazzi a riemergere da questo
mondo sommerso. Per calare i partecipanti nel cuore del problema il conduttore mediaeducator Giulio Tosone propone il gioco strutturato “The goose in the net”, ovvero non rischiare di passare per l’Oca nella rete.
L’idea del gioco è stata apprezzata dai ragazzi e dai “senior” che hanno condiviso un gioco che cerca di essere non un trucco, ma un linguaggio. Un gioco che non serve a far memorizzare dei comportamenti, ma a mettersi di fronte a situazioni della vita reale con uno sguardo nuovo, a far “giocare” ragazzi e adulti coi media, trovandosi entrambi inseriti in un set di regole. Al termine del gioco attraverso alcune domande rilanciate dal mediaeducator si è potuto riflettere sulle tematiche del focus permettendo ai giovani di: aumentare le proprie conoscenze sull’universo dei media, sapere che loro sono chiamati “multitasking” e diventare più attenti, farsi domande, essere più curiosi. Non basterà un gioco in una serata per cambiare le abitudini, ma quello che più conta non è inculcare comportamenti corretti, ma insegnare a non agire d’impulso, a pensarci un po’ sopra. Questo sarebbe già un grande traguardo!
L’incontro prosegue con la proiezione di un’ immagine sullo schermo raffigurante un grande cellulare, posto in un ambiente deserto; sul display si evidenziava una grande campana sonante e una croce al posto dell’antenna. Questa immagine di senso sta ad indicare quanto l’oggetto “cellulare” si stia sostituendo al “sacro”. Il docente ha rilanciato una domanda-stimolo chiedendo a ciascuno di pensare quale posto nella scala dei valori occupi il cellulare. Si è parlato inoltre delle conseguenze prodotte dall’uso inconsapevole dei social media come ad esempio: mancanza di privacy, maggiore fragilità dell’uomo, “tracciabilità” di ciascuno.... Se
gli individui sono “tracciabili” per le azioni compiute (foto, messaggi, mail...), sicuramente i mediaeducator lasceranno importanti “tracce” attraverso le riflessioni e i suggerimenti per approcciarsi a questi strumenti con
consapevolezza. Al termine, come di consueto, un momento di convivialità... tutt i insieme, giovani, relatori, educatori, sacerdoti, a tavola per gustare le prelibatezze preparate dalle signore cuoche per noi. Grazie!
Il prossimo appuntamento dal titolo “Videogiochi” è in calendario venerdì 21 novembre dalle ore 17.30 alle 21, coordinato dai mediaeducator Anna Ragosta e Massimiliano Andreoletti dell’Università Cattolica.
Sede degli incontri: Foyer delle famiglie- via Milliavacca 7, Asti.

Lorella Forastiere
(dalla Gazzetta d'Asti del 14 novembre 2014, pag. 17)