Non sono pochi i sacerdoti italiani che usano internet. E quelli che lo fanno se ne servono soprattutto a scopo formativo e per la ricerca delle notizie. Un po’ meno per l’assistenza spirituale a distanza. Lo dicono i dati di una ricerca condotta da Picture e illustrata ieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione del convegno Testimoni digitali , da Lorenzo Cantoni, docente di comunicazione on line all’Università della Svizzera italiana di Lugano.
Al questionario della ricerca hanno risposto 841 sacerdoti, pari all’1,7 per cento dei preti che operano in Italia. Il 92,9 per cento di coloro che hanno risposto dichiara di accedere a internet tutti i giorni (la media mondiale è del 90,4 per cento). L’uso più comune è quello di cercare materiale per l’omelia. Risponde in tal senso il 49,5 per cento degli intervistati. Sull’utilità della rete per la preparazione delle prediche, il 36,6 per cento ritie- ne che internet sia utile e molto utile, mentre il 13,2 per cento è del parere esattamente opposto.
Le percentuali scendono quando si tratta invece di usare internet per una finalità più direttamente pastorale. Solo il 23 per cento di chi ha risposto al questionario ritiene che la rete sia utile o molto utile per offrire consigli spirituali. Al contrario la quantità di coloro che considerano internet quasi del tutto inutile per questa finalità sale al 46,5 per cento (la media mondiale è del 38,9 per cento).
Molto più proficuo si rivela per i sacerdoti navigare sul web alla ricerca di informazioni (80 per cento), di notizie (73,6 per cento) e di studio (67,3 per cento). Ma solo il 19,1 utilizza la rete per questo scopo (principalmente per recitare la liturgia delle ore).
Più in generale la ricerca ha messo in luce come più della metà degli intervistati (il 51 per cento) abbia un giudizio molto positivo sull’utilità di internet per la diffusione della fede, e più del 63 per cento è d’accordo o molto d’accordo nel considerare le nuove tecnologie come mezzi di inculturazione della fede. In particolare il 61,1 per cento è d’accordo o molto d’accordo con l’affermazione che le nuove tecnologie permettono di evangelizzare meglio i giovani. E il 68,3 per cento ritiene la rete uno strumento utile per comunicare con le altre persone, anche attraverso i social network come Facebook.
In definitiva, ha fatto notare Cantoni, «i sacerdoti italiani hanno dimostrato di avere con internet un approccio positivo ma non ingenuo».